Nel caso in cui questa email non dovesse essere visualizzata correttamente, si prega di cliccare quì

Sabato 24 Novembre ore 10.00
MILANO SCONOSCIUTA
Da Porta Vittoria al Monforte,
la Milano piccolo borghese e operaia di primo Novecento


Quotidianamente attraversiamo la città, percorriamo strade nel centro, come nella periferia, passando davanti a palazzi antichi e moderni, a vecchie case, a resti di un passato preda della città moderna… attraversiamo la storia di Milano senza rendercene conto, senza fermarci a guardare intorno a noi, senza capire ciò che ci circonda. Questo vale anche per la zona meta del nostro percorso, che parte da una Piazza che ha una lunga e gloriosa storia, Piazza 5 Giornate, per allungarsi nelle vie limitrofe e terminare presso il Monforte, una delle cinque porte più recenti di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli e i cui caselli daziari furono demoliti nel 1919.

È un quartiere che si snoda nelle aree che, a fine Ottocento, avevano ancora un sapore agreste, con campi, orti e cascine. Il processo di sviluppo industriale ne alterò profondamente il volto. Non si insediarono qui grandi complessi industriali, come è stato per altre zone in città, ma l’area fu interessata ad un inurbamento e relativa compagine edilizia rivolta al proletariato e alla piccola borghesia, per lo più impiegatizia. Nacquero così, accanto a modeste tipologie edilizie prive di particolare interesse, progetti pregevoli di “villaggio operaio” con casette dotate di confort e minuscolo giardino. Oggi queste casette dalle facciate coloratissime, come una piccola Burano milanese, le possiamo ammirare in Via Lincoln, tra un dedalo di strade battute solo da chi qui ci abita: è una sorta di isola felice, un primo nucleo di un esperimento di città ideale arenatosi tra le due guerre mondiali. Ma non finisce qui. Infatti proseguendo nella passeggiata, arriveremo ad ammirare altre dimore: palazzi raffinati dalle decorazioni liberty, destinati, non alla grande borghesia imprenditoriale che risiedeva all’interno dei bastioni, più vicina al centro, ma a quella nuova realtà sociale del terziario (commercianti e impiegati). Il Liberty, con i suoi fiori, svolazzi, animali, prese spazio e, inaspettatamente, dal profano si volse verso il sacro, come si può ammirare nella bella facciata della Chiesa dei Frati Cappuccini, raro esempio di Art Nouveau applicato alla architettura religiosa.

Sabato 1 Dicembre ore 10.15
IL PRESEPE DEL LONDONIO NELLA CHIESA DI SAN MARCO
Tradizioni del Natale



Nell’antica Chiesa di San Marco, che è un vero palinsesto della sua storia secolare, tra gli affreschi e sculture che la decorano, si trova un vero gioiello d’arte che ci riporta alla tradizione del Presepe e che, nel tempo dell’Avvento, vogliamo far conoscere a chi magari in San Marco ci è entrato distrattamente senza vedere questa rarità. Si tratta del Presepe di Francesco Londonio, pittore milanese del Settecento, che dipinse a olio su cartone incollato su supporto ligneo, 14 sagome ch compongono il gruppo della Sacra Famiglia, i Re Magi , i pastori, il bue e l’asinello secondo la più canonica iconografia.

È un’opera di grande valore artistico, caratterizzata dalla eleganza con cui sono rappresentate le figure che esprimono un sentimento popolare, così adatto ad un’opera come questa che si rivolge ai fedeli di tutte le estrazioni. In realtà, i presepi sono due: un presepe festivo e uno feriale. Due serie di figure sono incentrate sulla Natività, con l’adorazione dei pastori, mentre un’altra scena racconta l’Epifania. Mentre la Natività è una scena più intimistica e raccolta, con il bue, l’asinello e le pecorelle, un San Giuseppe pensieroso che assiste alla scena un po’ in disparte; l’Epifania, ha un registro più sfarzoso e variopinto, con i Re Magi venuti dall’Oriente accompagnati dal loro seguito. Le due scene, posizionate come una scenografia, sono incorniciate da una quadratura architettonica, che racchiude anche il fondale dipinto. Tanto piacque quest’opera che l’imperatrice Maria Teresa d’Austria affidò al Londonio il ruolo di scenografo al Teatro alla Scala.

La visita sarà un’occasione per ricordare la storia del Presepe, ed in particolare dei Presepi realizzati con carta e cartone, una tradizione che risale al Seicento e che si diffuse nelle regioni dell’Italia centro-meridionale. Sicuramente l’ispirazione al Londonio, artista raffinato, ritrattista molto ricercato dalle famiglie milanesi, venne durante i suoi viaggi a Roma e a Napoli. Non mancheremo naturalmente di raccontare la storia della Chiesa di San Marco e di mostrare le altre opere d’arte che la decorano e che la rendono una della più belle chiese milanesi..  .

Sabato 1 Dicembre ore 10.30
LA STORIA DEI COLORI IN PITTURA
DALL’ANTICHITÀ AI NOSTRI GIORNI


Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’Anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’Anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che con questo o quel tasto porta l’anima a vibrare. (Wassily Kandinsky)

Tutti gli artisti in ogni tempo hanno usato il colore in pittura, come in scultura, non solo per raggiungere la mimesi nelle loro opere, ma per creare emozioni, perché il colore interagisce con l’anima, con lo spirito. In un percorso di cinque visite racconteremo la storia dei colori, di come sono stati percepiti, interpretati e utilizzati nei secoli, di quali simbologie e significati sono diventati portatori e di come gli artisti li hanno saputi preparare, prelevando i pigmenti dal mondo vegetale, minerale o animale, e di come li hanno mescolati, abbinati, creando risonanze e sfaccettature infinite. Per ogni colore abbiamo scelto un museo di Milano, selezionando quelle opere che meglio rappresentano i colori a cui i nostri percorsi saranno abbinati. Il punto di partenza non può che essere che la LUCE perché sintesi di tutti i colori.

LA SCOPERTA DELLA LUCE

Il colore è luce. L’Ottocento è il grande secolo delle sperimentazioni sulla luce nell’arte. Complici i nuovi studi di percezione, di chimica e fisica del colore, gli artisti hanno sperimentato la divisione dei colori, la giustapposizione di colori, opposti o affini, la fusione e la scomposizione di questi per dar vita a effetti di luce più naturali e moderni, oppure più simbolici, sicuramente più emozionanti per lo spettatore. La GAM offre spunti di riflessione eccellenti, non solo nella pittura, su Scapigliatura, Impressionismo e Divisionismo.

calendario completo iniziative

Regala o regalati
"TRE VISITE GUIDATE CARD"

indirizzata ad una persona a cui vorrete offrire la possibilità di scegliere tre visite guidate all’interno del nostro ricco programma di itinerari in città.

Con la Card si potrà scegliere e prenotarsi per la visita a cui partecipare consultando direttamente il nostro sito

ARTEMA - Visite Guidate a Milano

telefono: +39 031/698051 e +39 031/2281179
fax: +39 031/2280615
email: info@gruppoartema.it
url: www.visiteguidateamilano.it

info e assistenza: da lunedì a venerdì ore 9.00/13.00 e 14.30/18.30

Riceve questa comunicazione perchè iscritto alla Newsletter di Artema.
Per non ricevere più le newsletter di Artema, la invitiamo a cancellarsi utilizzando questa pagina


I testi pubblicati sono di esclusiva proprietà di Artema - Visite Guidate a Milano.
È vietata la riproduzione